UNA SINISTRA TUTTA PROPAGANDA FIDE




UNA SINISTRA TUTTA PROPAGANDA FIDE

Il grande scrittore Thomas Mann nell’estate del 1926 aveva assistito con la famiglia, in vacanza in Versilia, all'esibizione di un famoso prestigiatore illusionista dell’epoca, Cesare Gabrielli. Tre anni dopo, in seguito a un discorso pubblico di Adolf Hitler a Norimberga, aveva avuto l'idea di trasformare i ricordi di quel soggiorno estivo in un racconto intitolato Mario e il Mago. Una tragica esperienza di viaggio, che voleva essere una metafora del fascismo nascente, sia in Italia che in Germania. Mann era rimasto colpito da alcuni aspetti che erano nell’aria alla fine degli anni ’20: oltre al culto del duce, l’alterazione della realtà e l’irrazionalismo diffuso, come se un mago avesse messo in atto un incantesimo per manipolare e soggiogare le masse.

Il Cavalier Cipolla, protagonista del racconto, è un illusionista che attraverso l’uso dell’ipnosi riesce a far credere a un cameriere di nome Mario di essere la ragazza di cui è innamorato. Il mago si serve abilmente del linguaggio come strumento di manipolazione e di suggestione. Erano gli anni in cui Sigmund Freud spiegava come l’individuo, assorbito dalla massa, può smarrire il proprio senso di responsabilità individuale, regredendo a stadi evolutivi precedenti, grazie anche al carattere anonimo del gruppo, che scioglie i freni inibitori del soggetto. Allora scompare lo spirito critico e prevale il contagio mentale di massa.

E non è forse ciò che sta succedendo ai nostri giorni con la retorica di Hamas e dei suoi sostenitori? Non è questa suggestione di massa che abbiamo visto sfilare nei cortei del 25 aprile in molte città, dove chi legittimamente partecipava alla lotta di liberazione dal nazifascismo, cioè la Brigata Ebraica, veniva assalita da insulti e slogan che chiedevano l’esclusione dal corteo? Non è forse ciò che è accaduto nelle manifestazioni delle transfemministe per la giornata dell’8 Marzo o per i cortei del Pride in giro per l’Italia?

Abbiamo visto ad Auschwitz manifestanti filo-palestinesi interrompere la marcia in memoria della Shoà; diffondere immagini di donne, bambini e anziani palestinesi malnutriti come a riprodurre i prigionieri nei campi di concentramento; abbiamo visto trasformare nei colori della bandiera palestinese l’opera Guernica di Pablo Picasso, per portare l’attenzione su Gaza; cantare in coro in ogni lingua il canto partigiano Bella Ciao, con riferimento a Gaza; impossessarsi del Giorno della Memoria, trasformandolo nel ricordo della Nakba; dedicare a Gaza le stesse pietre di inciampo che commemorano i morti assassinati nei campi di sterminio nazisti; riprodurre con i colori della bandiera palestinese la spilletta gialla della campagna internazionale Bring Them Home Now per la liberazione degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas; occupare luoghi della memoria nazionale come Marzabotto e Monte Sole per farne degli scenari della propaganda antisionista; sfilare associazioni transessuali e gay con la bandiera palestinese, proprio loro che a Gaza verrebbero uccisi senza pietà a motivo della diversa identità o orientamento sessuali; protestare contro il turismo del genocidio all’aeroporto di Olbia; dedicare il Club Alpino Italiano ai palestinesi che lottano contro i sionisti una via alpina. E questo solo per fare pochi esempi fra i tanti.

Per i palestinesi e Gaza abbiamo visto lanciare appelli al boicottaggio accademico e agire per il boicottaggio culturale e commerciale, perfino di prodotti medicinali. Abbiamo visto agire per escludere sportivi, musicisti, attori e scrittori ebree ed ebrei dalle competizioni sportive, dai festival internazionali di musica, cinema e arti visive, dalle fiere del libro e dai convegni accademici. Abbiamo visto richiamare pubblicamente il popolo ebraico a dissociarsi da Israele; esercizi commerciali, ristoranti e alberghi vietare l’accesso ad ebrei e rifiutare una corsa di taxi ad una ebrea diversamente abile.

Non una sola manifestazione della Sinistra a sostegno di bambini donne e uomini ostaggi rapiti, per le violenze indicibili agite da terroristi e civili gazawi il 7 ottobre 2023 sulle donne israeliane massacrate e stuprate anche da morte, nemmeno un plauso o una cerimonia di umana empatia in occasione della liberazione delle donne rapite e tenute segregate per quasi 500 giorni da jihad islamica e Hamas; né un piccolo coro di voci indignate si è levato contro i sadici show messi in atto da Hamas alla riconsegna dei rapiti e neppure una condivisa preoccupazione per i ripetuti attacchi di missili contro Israele da Iran, Hezbollah, Houti, Hamas. O per ripetuti attentati ai civili.

Il sostegno della Sinistra è tutto rivolto all’eroica lotta dei palestinesi, compresi i combattenti per la liberazione della Palestina (Hamas) che sono i peggiori nemici della liberazione dei popoli e sacrificano la propria gente, facendone dei martiri. 

L'ultima grande trovata è la flotta di barche chiamate Global Sumud Flotilla che intrepide sfideranno lo “stato sionista” per consegnare viveri a Gaza. I sostenitori hanno costruito tante piccole barchette di carta con i colori della bandiera palestinese per sostenere gli eroi e le eroine dei nostri tempi. Si moltiplicano le iniziative, i dibattiti, le serate a tema nei circoli Arci, Anpi e nelle sedi di partito. La sinistra applaude tutte le iniziative e lancia strali contro la Presidente del Consiglio che non dà la benedizione alla coraggiosa spedizione, diversamente da tanti personaggi pubblici e preti “impegnati nel sociale” che, invece, queste benedizioni le concedono con grande gusto e convinzione.

Al popolo della Sinistra diciamo: da quando non vi siete opposti alla cancellazione della falce e martello da Auschwitz, il simbolo dei Liberatori, acconsentendo alla rimozione del Memoriale Italiano dal Blocco 21, è cresciuta a dismisura la forza della manipolazione della Storia. Quello fu, fra i tanti scriteriati gesti, un significativo atto di revisionismo ad opera di un Governo di destra che non fu difeso abbastanza dalla Sinistra italiana ed europea. Da allora, il revisionismo, il rimescolamento non casuale di eventi e simboli storici, è divenuto un’accettata prassi, al punto che oggi si immolano con convinzione a Gaza, contro gli ebrei, i simboli della Resistenza, che sono nostri. E la confusione regna sovrana.

Se volete proteggere i palestinesi dovete fare uno sforzo di elaborazione, immaginare un futuro diverso, e allearvi con noi contro Hamas. Appropriandovi solo dei nostri simboli, facendo copia e incolla, persino chi è armato di buone intenzioni non andrà lontano, come la Flotilla.

Siamo negli anni ’20 del XXI secolo, e ciò che sta accadendo non è diverso da quanto abbiamo studiato sui libri di storia riguardo al secolo scorso. Solo che nel nostro caso sono coloro che si dichiarano antifascisti a falsificare la realtà e a diffondere odio contro gli ebrei di tutto il mondo. La Sinistra è vittima della fascinazione dei violenti - di una antica forma di fascismo - speriamo si svegli e che uccida il Mago, il Cavalier Cipolla, come Mario ha avuto il coraggio di fare nel racconto di Thomas Mann.
NES Noi Ebrei Socialisti
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani



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Per info scrivi a +39 371 349 8062 (WA) o gherush92@gmail.com


Data: 2025-09-08
Autore: NES e Gherush92



Commenti

  1. C'è un problema: la popolazione palestinese non si identifica tutta con Hamas, come gli italiani non si identificavano tutti con le brigate rosse e soprattutto non puoi definire pari a terroristi armati i bambini, le donne, i medici, gli infermieri, i giornalisti, e tutti coloro disarmati, assetati e affamati che vengono trucidati dalle forze IDF e dai coloni inmaniera indiscriminata. Comunque da entrambe le parti è venuto il momento di fermarsi, per quante promesse di nuova vita felice e agiata si possano fare non su può pretendere di deportare una popolazione per intero altrove.

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  2. Il paragone non può essere fatto con le brigate Rosse che non avevano il dominio su un determinato territorio come invece lo ha Hamas su Gaza. Parallelo più confacente è quello col fascismo. La gran parte degli italiani erano dalla parte del fascismo almeno fino a quando le cose non cominciavano a andare malissimo, ehi non si può discutere sul fatto che fosse legittimo colpire le strutture militari o utilizzate come tali in Italia.
    Per quanto riguarda la deportazione essa è certamente una cosa negativa spesso prodromica a cose peggiori, ma nel caso di specie è necessario proprio per evitare di colpire i civili in ambiente urbano. In questo tipo di guerra chi ha il controllo del territorio Chi governa deve allontanare i civili come fanno gli ucraini nei luoghi dove si combatte. Se si vuole Israele cercherà di portare via i civili per evitare di ucciderli o pensate che invece bisogna si possa combattere con loro dentro... A voi la scelta

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