IL POPOLO EBRAICO PARLI AL MONDO


NES Noi Ebrei Socialisti
אנחנו היהודים הסוציאליסטים

A proposito dello stato di guerra con l'Iran:

Il NES ritiene che sia giunto il momento di cambiare strategia e linguaggio.

Noi auspichiamo ardentemente che il governo di Israele intervenga, non con una risposta militare pesante, ma provando a parlare al popolo iraniano (l'antico popolo persiano) con un linguaggio nuovo, che evochi e valorizzi forti tradizioni comuni.

Si consolidi l'intesa con i paesi amici, si creino aperture e un confronto.

Il popolo ebraico parli al mondo. Che sia questa la strada per stringere nuove trattative e fruttuose alleanze, ovunque.

NES Noi Ebrei Socialisti

***

LEGGI L'APPELLO PER UNA TRATTATIVA UNILATERALE
E PERMANENTE (PER LA PACE)
NES Noi Ebrei Socialisti e
Centro Internazionale di Brera

Il NES Noi Ebrei Socialisti, con il Manifesto che ne costituisce la Premessa, lancia il seguente Appello per la creazione di un Tavolo di Trattativa Unilaterale Permanente (per la Pace) stabile e duratura, che inviti in modo aperto, continuativo ed insistente al negoziato.

Che il mondo sappia che il Popolo Ebraico, nella Terra di Israele e nella diaspora, unito indissolubilmente nella lotta contro il terrore e l’antisemitismo, invita con coraggio a patteggiare. La trattativa unilaterale è quella che una parte porta avanti in attesa che l'altra diventi disponibile.

Il Tavolo di Trattativa Unilaterale e Permanente chieda con fermezza:

- di rinunciare all’antisemitismo e al terrorismo come forme di lotta politica;

- di abbandonare il programma di distruzione o assoggettamento del popolo ebraico e dello Stato di Israele.

- di rigettare definitivamente le false accuse contro il popolo ebraico di deicidio, di complotto, di adorare il dio denaro, di costituire una lobby mondiale per il controllo e il potere su media, finanza e mondo intero, le accuse di tradimento, vendetta, avidità, sangue, le accuse di sionismo uguale razzismo o nazismo, di colonialismo, di apartheid, di genocidio, rivolte agli ebrei e allo stato di Israele. Tutte false accuse che istigano alla violenza e che hanno nei secoli provocato milioni di morti.

- di organizzare programmi di educazione e formazione contro l’antisemitismo nelle scuole, nelle università, nei circoli politici, nei circoli culturali, e ovunque possibile, con lezioni e corsi intensivi sul razzismo, come: antisemitismo e cristianesimo, antisemitismo e politica, antisemitismo e diritto, antisemitismo e scienza, antisemitismo e arte (pittura, scultura, letteratura e musica), antisemitismo e linguaggio, antisemitismo in medio oriente, etc.

Rispetto al conflitto in Medio Oriente, il Tavolo di Trattativa Unilaterale e Permanente ribadisca con forza che devono essere riconosciuti:

- i diritti umani di tutti;

- un diritto dello stato di Israele ad esistere in pace e sicurezza;

- un diritto dei palestinesi ad autodeterminarsi e a costituirsi in uno Stato pacifico con confini concordati.

Il Tavolo di Trattativa Unilaterale e Permanente dovrà impegnarsi:

- a smettere di considerare il conflitto un problema esclusivamente militare e a trasformare il conflitto armato in un conflitto culturale.

- a tenere in considerazione il valore e la cultura dei popoli nemici e dei popoli vicini, esaminando e rendendo complessivamente espliciti i diversi aspetti in campo: culturali, giuridici, tradizionali, spirituali, le risorse materiali, e le reciproche aspirazioni. Una strada mai percorsa.

- a valorizzare le feconde esperienze di pacifica secolare convivenza fra comunità ebraiche ed islamiche nel mondo.

- a condividere proposte per una gestione quanto più possibile equa e solidale di beni e risorse - acqua, terra, cibo, energia, tecnologie, infrastrutture, città.

- a rivitalizzare esperienze comunitarie e collettiviste (come i kibbutzim) e forme politiche che valorizzino la diversità, la solidarietà sociale e la cooperazione (come il Federalismo culturale o il Socialismo Ebraico).

Tre principi ci sembrano fondamentali, che possono essere affermati sia con la pace sia in assenza di pace:

- Il principio del negoziato: secondo il quale qualsiasi ipotesi di trattativa, di confronto politico o culturale è possibile, qualsiasi soluzione non è da escludere a priori nell’ambito del negoziato, cioè il luogo dove le parti si incontrano, ogni sforzo in questo senso può essere utile per ottenere un accordo anche parziale o un inizio di riconoscimento reciproco.

- Il principio di riparazione: potrebbe essere introdotto per chiarire e ridefinire la questione delle terre e per ripagare e compensare il costo delle proprietà acquisite, sia da parte araba sia da parte ebraica.

- Il principio di solidarietà: secondo il quale è necessario aiutare chi è più debole ad aiutare se stesso, ed è doveroso offrire reciproca collaborazione e sostegno a qualsiasi progetto inteso a favorire il benessere culturale e sociale delle parti.

Il Tavolo di Trattativa Unilaterale e Permanente ridistribuirà le responsabilità del conflitto in corso sui veri responsabili, incluso su coloro che con la propaganda istigano all’odio; restituirà ai nuovi protagonisti la possibilità di costruire un futuro di convivenza; stimolerà a rendere chiare ed esplicite le richieste delle parti; fornirà spunti per un’idea strategica oggi inimmaginabile.

Dal Tavolo di Trattativa Unilaterale e Permanente potranno emergere idee e prospettive nuove, ridursi l’intensità del conflitto, nascere sentimenti e speranze di riconciliazione: interlocutori degni, capaci di immaginazione e visione politica matura, sapranno farsi riconoscere per intraprendere una rivoluzione culturale e una strada di pacificazione.

Chiediamo di sostenerci e di aderire all’Appello

- Per un Tavolo di Trattativa Unilaterale Permanente (per la Pace).
- Per la Trasformazione del Conflitto Armato in un Conflitto Culturale.
- Per una Rivoluzione Culturale contro l’Antisemitismo.

NES Noi Ebrei Socialisti
e
CENTRO INTERNAZIONALE DI BRERA

Seguono le firme
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Data: 2024-04-16
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti

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