CiNES - SU IL GOLEM E SU FRANKENSTEIN


IL LIMITE COME STRUMENTO POLITICO EBRAICO SOCIALISTA A SALVAGUARDIA DELLA COLLETTIVITA'

Martedì 12 novembre ore 20,00
via Google Meet (link alla riunione

Una discussione su:
IL GOLEM - COME VENNE AL MONDO 
di Carl Boese e Paul Wegener (1920)
e
FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY
di Kennet Branagh (1994)


Frankenstein di Mary Shelley (Mary Shelley's Frankenstein) è un film del 1994 diretto da Kenneth Branagh, trasposizione cinematografica del romanzo Frankenstein di Mary Shelley. I due protagonisti, Victor Frankenstein e la sua creatura rianimata, sono interpretati rispettivamente da Kenneth Branagh e Robert De Niro.
Mary (1797), figlia del filosofo William Godwin e della femminista Mary Wollstonecraft (autrice della prima dichiarazione dei diritti delle donne), cresce secondo i libertari principi della madre. A diciassette anni conosce il poeta Shelley, lo sposa e, a soli diciannove anni in un contesto di vivace intellettualità (frequentavano la loro casa Lord Byron e John Polidori), dà vita al romanzo imperniato sulla Creatura costruita dallo scienziato Victor Frankenstein: Frankenstein; or, The Modern Prometheus, questo il titolo originario, è un esempio perfetto del romanzo gotico, entrato nell’immaginario collettivo, che ha stimolato la produzione di 80 opere fra film, parodie, citazioni, telefilm, musical ed altro.
La versione italiana del romanzo che abbiamo riletto e consultato è Mary Shelley – Frankenstein – Edizione originale del 1818 edito da Neri Pozza (2018): di questa edizione ne furono stampate 500 copie, ma si vendette poco o nulla, tanto che la giovane scrittrice rielaborò il testo, dandole tinte nere e distopiche. Comunque il romanzo resta un unicum che annulla ogni confine di genere: nell’intima costituzione porta in sé già la cifra dell’ “andare oltre”.
Nel film il ruolo della Creatura fu affidato a Robert De Niro, che ci ha regalato, pur nel suo orrido paludamento, un’interpretazione magistrale, polarizzante ed estranea al contesto intimo del film; noi condividiamo tutte le perplessità che a suo tempo ebbe Francis Ford Coppola nell’affidare a Branagh il peso della regia di un’opera così complessa, che avrebbe dovuto ragionevolmente essere adattata al mezzo filmico mettendo in risalto i numerosi temi etici che la giovane autrice immise nell’opera, trascurando (soprattutto nella prima parte del film) fedeli ma inutili lunghe fughe narrative, poco significative ai fini della comprensione dei contenuti seminati lungo tutta la narrazione. Branagh conferisce un’aria shakespeariana al film e narcisisticamente non evita mai di trovarsi in primo piano in ogni possibile inquadratura. I grossi limiti del film non offuscano però la trasposizione in immagini dell’eccezionale fonte letteraria, di cui desideriamo citare alcune delle problematiche toccate e su cui invitiamo compagne e compagni del NES, dopo aver visto o rivisto il film, a restituirci le loro impressioni.
 
Riflessione e discussione 
Di seguito, brevemente, alcuni temi che emergono, anche più volte, nello scorrere delle due ore in cui si sviluppa tutta la storia del dottor Frankenstein e della sua Creatura. Si tratta di una catena di nodi irrisolti della moderna società che confida e scommette sull’individuo e la sua libertà creativa, senza saper valutarne i rischi né arginarne le conseguenze sul creato tutto:
1) La difficoltà nel determinare un limite nella ricerca scientifica; conseguenze impreviste e imprevedibili della ricerca scientifica. – 2) L’atto creativo come atto egotistico (prova delle proprie capacità superiori), piuttosto che interesse e cura dell’esito o dei beni comuni. – 3) La sfida dell’uomo nei confronti del Creatore, qualunque cosa questa parola significhi, e dei limiti imposti. – 4) Il tema della diversità sviluppato in più sensi: la società conflittuale verso la orrida Creatura e il vecchio colono cieco che s’intende invece con la orrida Creatura, che non vede ma “ri-conosce” una volta che si è creata sintonia attraverso il tatto. – 5) La spinta “ad andare oltre”, il mito di Prometeo che sfidando gli dei (la cultura dominante costituita) raggiunge conquiste impensabili. – 6) Il cordone ombelicale che lega indissolubilmente il dott. Frankenstein alla madre morta nel dare alla luce il fratello, (che poi viene ucciso dalla Creatura), come spinta per l’ossessiva ricerca di un essere immortale. – 7) Richiamo alla figura ebraica leggendaria del Golem, un uomo di argilla animato, che sfuggendo al controllo del suo creatore con risultati catastrofici, viene responsabilmente reso innocuo. – 8) Evidente e stupefacente il rimando all’intelligenza artificiale. 9) Infine, in omaggio alla cultura femminista in cui è cresciuta e vissuta, Mary pone al centro di ogni attività sociale la donna, ed è la donna, contesa tra creatore e creatura, che rifiuta l’uno e l’altro e preferisce uccidersi. – 10) Alla fine la Creatura, espressione di una diversità unica, senza relazioni e irriducibile, sceglie di riunirsi al Padre, ardendo con lui in un’unica fiamma.

Il GOLEM - Come venne al mondo, (1920), regia di Carl Boese e Paul Wegener, è un interessante esempio di cinema espressionista tedesco. Il film, muto, riprende una antica leggenda ebraica. Per proteggere il suo popolo da pogrom e soprusi, il Rabbi Yehuda Löw ben Betsalel di Praga infonde la vita in una creatura di argilla, il golem, mediante antichi rituali. Il gigante, forte e ubbidiente, può essere impiegato per svolgere lavori pesanti e come difensore del popolo ebraico.  

Se nel romanzo di Mary Shelly, il dott. Frankenstein, non avendo il controllo sulla sua Creatura, finirà per essere distrutto lui stesso e tutto ciò che egli ha di più caro, secondo la tradizione ebraica, Rabbi Yehuda Löw ben Betsalel di Praga, creatore del Golem, gigante d’argilla, avendo anche lui perso il controllo sulla sua creatura animata, decide per tempo di renderlo innocuo e smette di servirsene. Questi due casi emblematici, che all’ingovernabilità dell’atto creativo offrono soluzioni diverse, sono un’occasione per riflettere sul tema politico per eccellenza, ebraico e socialista, del limite e delle regole imposte a salvaguardia dei beni comuni e del benessere collettivo degli uomini, degli animali e del creato.

NES Noi Ebrei Socialisti
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani


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Data: 2024-11-04
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti

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