ARABI ED EBREI, UNA SPERANZA


Tratto dall’articolo "Per un nuovo orientamento della politica sionistica" di Enzo Sereni, del 1936, pubblichiamo il seguente brano nel quale la agognata speranza di raggiungere una “comprensione” fra arabi ed ebrei, ancora oggi commuove e fa riflettere. 
Questa medesima speranza il NES Noi Ebrei Socialisti da tempo pone al centro delle sue riflessioni, promuovendo l’avvio di una Trattativa Culturale Permanente fra ebrei e arabi in Medio Oriente (cfr. Il Manifesto Appello del NES).

". . . Chiunque ha un senso di dignità umana, spera che da questa tragica esperienza di terrore, il Movimento nazionalista arabo possa emergere, nel più prossimo avvenire, purificato da ogni sorta di degradazione. Una terribile macchia di sangue innocente si estende su questo Movimento. La speranza che esso sia trasformato – come è necessario – da un processo educativo è rappresentato soltanto dalla maturazione di nuove forze in seno al Movimento, che apprendano dall'esempio della rinascita ebraica l'audace coraggio di ripudiare metodi e ideali che non si addicono alla libertà di qualunque nazione. La sorte ha posto ebrei e arabi faccia a faccia in Palestina. Non c'è altra speranza di salvezza per i due popoli se non una reciproca comprensione. Ciò è possibile soltanto sulla base del libero sviluppo dei due popoli senza che mai uno opprima l'altro. Se la tragica esperienza di violenza servirà a dimostrare agli arabi che non c'è speranza di sopprimere gli ebrei, le vittime dei disordini di questi mesi non saranno cadute invano e potranno spianare la strada a una comprensione fra i due grandi popoli semitici. …" (*)

Enzo Sereni

Con la Trattativa Culturale Permanente il NES si fa promotore di un processo ricostruttivo che tragga spunto dall’autodeterminazione ebraica. Fra le questioni fondamentali della Trattativa Culturale vi sono la richiesta di rinuncia all’antisemitismo e al terrorismo come forme di lotta politica; l’approfondimento degli aspetti culturali, giuridici, tradizionali, spirituali e delle reciproche aspirazioni delle parti; la valorizzazione di feconde esperienze di pacifica secolare convivenza fra comunità ebraiche ed islamiche nel mondo; la condivisione di proposte per una gestione quanto più possibile equa e solidale di beni e risorse; la rivitalizzazione di esperienze comunitarie e collettiviste (come i kibbutzim) e forme politiche che valorizzino la diversità, la solidarietà sociale e la cooperazione (come il Federalismo culturale o il Socialismo Ebraico).

(*) Tratto da “Towards a new orientation of zionist policy”, in “Jews and Arabs in Palestine” edited by Enzo Sereni and R.E. Ashery, Hechalutz Press, New York 1936. Sta in: Per non Morire, Enzo Sereni, Vita, Scritti, Testimonianze a cura di Umberto Nahon, edito dalla Federazione Sionistica Italiana, 1973.

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Data: 2024-12-16
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti

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