DA PESACH SPIRA IL VENTO DELLA LIBERAZIONE



DA PESACH SPIRA IL VENTO 
DELLA LIBERAZIONE
fra Bund, Ventotene e Sionismo Socialista

Dedicato ai nostri fratelli rapiti da Hamas 
per la loro liberazione senza condizioni

Esperienze politiche ebraiche nate in contesti differenti nel cuore del Novecento tracciarono un’eccezionale visione contrapposta alla dittatura del nazionalismo nazifascista. Quelle esperienze, non nuove ma innovative rispetto al Comunismo e alla Socialdemocrazia, legarono la giustizia sociale al pluralismo culturale e nazionale e costruirono le basi del Federalismo Socialista. Noi Ebrei Socialisti rivendichiamo quelle politiche d'avanguardia come pietre angolari di una costruzione ebraica e socialista che oggi, in un’Europa lacerata da nuove esclusioni e vecchie paure, torna ad essere una risorsa vitale.

In Europa Orientale un piccolo gruppo di ebrei rivoluzionari fondava a Vilna nel 1897 il Bund, l’Unione Generale degli Operai Ebrei di Russia, Polonia e Lituania. Presto il Bund divenne il più grande partito operaio ebraico rivoluzionario che diede il via all’emancipazione delle masse ebraiche e russe. Combattendo contro le violente persecuzioni antiebraiche e rifiutando ogni forma di assimilazione, il Bund rivendicò, all’interno della Socialdemocrazia, il diritto degli ebrei a lottare per i diritti civili e politici e per la propria autonomia culturale e nazionale, sognando di costruire una società giusta, solidale e multinazionale.

All’altro capo del continente, un piccolo gruppo di antifascisti confinati a Ventotene sperava in un’Europa emancipata e diversa. Come risposta ai disastri del nazionalismo totalitario quei rivoluzionari, fra i quali Eugenio Colorni, scrissero l’immaginifico Manifesto per un’Europa libera e unita. Qui, uniti nella diversità, in un’Europa Socialista fondata su democrazia, uguaglianza e libertà, i popoli europei avrebbero riconosciuto e salvaguardato le diversità culturali e nazionali.

Intanto, da diverse parti quegli stessi valori affluivano nel Sionismo che offriva al mondo un’idea di Socialismo in Medio Oriente, fondato sull’equità sociale, sul lavoro e sulla cooperazione con i popoli arabi vicini, come fortemente auspicava Enzo Sereni. Nei kibbutzim nasceva e si concretizzava una nuova società che includeva le più diverse appartenenze.

Queste vicende eccezionali, insieme ai numerosi esempi di resistenza ebraica come quella del Ghetto di Varsavia, misero radici e crebbero nella comune convinzione che non potrà esserci completa emancipazione fino a quando esiste l’antisemitismo, né giustizia senza un pieno riconoscimento della diversità, culturale e nazionale.

L’eredità di quelle storie straordinarie parla oggi a una Sinistra che fatica a comprendere e valorizzare la diversità culturale e che rischia persino di perdere la consapevolezza delle sue origini. Quel Sionismo boicottato nelle pubbliche piazze, quel Bund mai recepito e dimenticato, quel Manifesto di Ventotene, fra distinguo e contestualizzazioni, stigmatizzato persino a Sinistra, sono il segnale della crisi profonda.

Quelle imprese restano un contributo fondamentale dell’ebraismo all’emancipazione dell’Europa e del Medio Oriente e sono ancora molto attuali.
Noi Ebrei Socialisti riannodiamo i fili di esperienze che sono complementari e unitarie per riscoprire e rilanciare un progetto di società in cui le diversità culturali siano un valore e la convivenza non più tolleranza passiva, ma partecipazione attiva alla vita civile e politica. Noi rivendichiamo un Socialismo delle differenze, capace di costruire un futuro comune su basi egualitarie.

Le esperienze ebraiche del Bund, di Ventotene e del Sionismo Socialista, delle quali solo due sono sopravvissute alla furia distruttrice del nazifascismo, portano con sé l’eco di Pesach, l’Esodo degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto, che resta un faro, un contributo metastorico imprescindibile ad ogni processo di emancipazione dalla dittatura.
Con queste premesse si ricostruisca, proprio come ottanta anni fa, contro le moderne dittature e le politiche autoritarie, in nome della giustizia e della libertà, il Socialismo Ebraico. 

NES Noi Ebrei Socialisti
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani


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Per info scrivi a +39 371 349 8062 (WA) o gherush92@gmail.com


Data: 2025-03-25
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti

Commenti

  1. La profonda crisi della sinistra si manifesta appunto nel boicottaggio del sionismo, nel mancato riconoscimento del Bund e negli appunti e distinguo al manifesto di Ventotene. Tutto ciò porta purtroppo alla vittoria della destra.

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