LETTERA AL SINDACO DI MILANO



LETTERA AL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA

Egregio Sig. Sindaco,

Noi Ebrei Socialisti abbiamo letto con stupore la dichiarazione da Lei rilasciata all'indomani del corteo dell'orgoglio LGBTQ di Milano, in cui afferma di essere dispiaciuto per la mancata partecipazione di una rappresentanza del mondo ebraico milanese al Pride. Lei vede un "rischio di antisemitismo" – citando le Sue parole – dove, invece, l’antisemitismo è già da molti mesi una preoccupante realtà. Anche in quest’ultima dichiarazione ha sottolineato di considerare una "iattura" il governo israeliano guidato da Netanyahu, considerazione ripetuta più volte dal 7 ottobre 2023, ad esempio per giustificare l’esposizione del sudario in solidarietà con le vittime della guerra a Gaza, morti, sicuramente troppi, ma a causa di una guerra voluta da Hamas, ricordiamolo sempre, non un genocidio, come a sinistra partiti politici, sindacati e associazioni culturali ricreative affermano in modo irresponsabile e menzognero.

In occasione delle manifestazioni che in molte città europee e italiane chiedevano la liberazione di Shiri Bibas, rapita da Hamas insieme ai suoi figli e poi barbaramente assassinati per strangolamento, Lei, Signor Sindaco, ha negato il permesso di illuminare di luce arancione le finestre di Palazzo Marino, portando alcuni consiglieri comunali, fra i quali Daniele Nahum, a dure prese di posizione contro questa decisione che mostrava indifferenza e insensibilità riguardo alla questione degli ostaggi, peraltro ancora nelle mani dei terroristi.

Lo scorso anno lo spezzone ebraico del corteo del 25 aprile, che comprende la Brigata Ebraica, Sinistra per Israele, Hashomer Hatzair e la Comunità Ebraica di Milano, è stato pesantemente insultato durante tutto il percorso e, infine, aggredito all’arrivo in Piazza Duomo, nell’indifferenza generale dei manifestanti. Solo i volontari dei City Angels, proteggendoci dai colpi, riuscirono a impedire ferimenti e botte a persone anche molto anziane. Quest’anno di nuovo gli insulti e le minacce hanno accompagnato tutta la sfilata e solo grazie alle forze dell’ordine in assetto antisommossa, non ci sono state violenze fisiche. Non Le sarà però sfuggito che mentre in Piazza Duomo sventolavano centinaia di bandiere palestinesi, lo stendardo della Brigata Ebraica entrava scortato dalla polizia, mentre agli ebrei veniva chiesto di ripiegare bandiere e striscioni e defluire velocemente in Cordusio "per motivi di sicurezza".

Ma Lei non dovrebbe essere il sindaco di tutti i cittadini e le cittadine milanesi? E allora perché continua a minimizzare la gravità di aggressioni verbali e fisiche ad ebrei e ebree, perché non considera grave che in una merceria nel centro di Milano sia comparso un cartello contro gli "israeliani sionisti", che siano stati appesi manifesti contro Israele e contro gli ebrei nelle vie del quartiere ebraico, che in città tutte le conferenze di argomento ebraico vengano ormai organizzate su piattaforme online per paura di attentati, che le ultime feste ebraiche siano state celebrate nella gioia ma anche nella preoccupazione di essere potenziali bersagli della follia antisemita? Non si tratta di un possibile rischio, la caccia agli ebrei è già una realtà a Milano come altrove.

Le chiediamo di far sentire ora la sua voce contro l’antisemitismo e di dare un esempio ai cittadini di Milano di inclusiva solidarietà.

NES Noi Ebrei Socialisti


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Data: 2025-06-29
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti 


Commenti

  1. Lettera dai contenuti condivisibili e ben scritta. Purtroppo il Sindaco Sala ha fatto la sua scelta di campo.
    Curioso di leggere la sua risposta.
    Grazie!

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  2. Bella lettera, ma ormai purtroppo gli esponenti di sinistra non hanno il coraggio politico, civile e morale di prendere posizione contro Hamas e i suoi protettori. È molto più facile e paga molto di più protestare contro il “genocidio a Gaza”. Degli abomini degli ajatollah chi se ne frega.

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  3. Sala pur di mantenersi a galla riesce a fare tripli salti “mortali” ma non è in grado di fare un semplice salto “morale”.

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  4. La sinistra è dichiaratamente antisionista e Sala è di sinistra. Basterebbe prenderne atto per trovare una logica razionale nei loro comportamenti.

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