RAZZISMO, UN ARTIFIZIO DEL POTERE: DUE CASI EMBLEMATICI
Una discussione su:
L’UOMO DI KIEV
dall'omonimo romanzo di Bernard Malamud,
diretto da John Frankenheimer, 1968.
&
SACCO E VANZETTI
diretto da Giuliano Montaldo, 1971.
Antisemitismo e razzismo sono strumenti del potere, mai desueti. Con due film di eccezione, “L’uomo di Kiev” e “Sacco e Vanzetti”, veri e propri monumenti contro il razzismo, la cui visione raccomandiamo prima della discussione, esamineremo due casi emblematici occorsi nei primi decenni del Novecento nell’Impero Russo e in America. Il razzismo si manifesta in entrambi i casi come una macchina prestabilita di potenza micidiale, ineluttabile e inarrestabile, pari solo alla resistenza di chi, innocente brutalmente colpito, si oppone e lotta fino allo stremo per la propria sopravvivenza, fino a divenire simbolo di liberazione e libertà. A questa storia secolare di resistenza, esistenziale e politica, il contributo ebraico è stato, ed è ancora, altissimo; il NES intende ereditarne la linfa vitale.
This is “The Fixer” who didn’t know he had courage, … until courage was all he had left.
Questo è “Il Riparatore”, colui che non sapeva di avere coraggio … finché il coraggio non fu tutto ciò che gli rimase.
They accused him … They beat him … they condemned him, and after all that they were more afraid of him than ever.
Lo hanno accusato… lo hanno picchiato…. lo hanno condannato … e dopo tutto questo avevano più paura di lui che mai.
L’uomo di Kiev, diretto da John Frankenheimer, 1968, (titolo originale The Fixer, il riparatore) è tratto dal noto romanzo di Bernard Malamud del 1966, Premio Pulitzer per la narrativa e il National Book Award degli Stati Uniti per la narrativa. The Fixer è ispirato all'autentica vicenda di Beilis, interpretato nel film da Alan Bates, un ebreo russo accusato di omicidio rituale a Kiev nell'Impero russo, in un famigerato processo del 1913, noto come "processo Beilis" o "affare Beilis”.
Sacco e Vanzetti, 1971, è un film diretto da Giuliano Montaldo. Il film narra la vicenda realmente accaduta a due anarchici italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, interpretati da Riccardo Cucciolla e da Gian Maria Volonté, entrambi emigrati negli Stati Uniti d'America a inizio Novecento. È una storia di razzismo contro i dissidenti politici: Sacco e Vanzetti sono accusati di rapina a mano armata ed omicidio a seguito di un attentato, mai rivendicato, attribuito al movimento anarchico. Il processo, nel corso del quale la difesa dimostra la loro inequivocabile innocenza, mette in luce la volontà delle autorità statunitensi di compiere un gesto emblematico di rappresaglia politica, condannando a morte in maniera esemplare i due anarchici italiani. A nulla serviranno le mobilitazioni della comunità locale e internazionale.
Indimenticabile la colonna sonora, composta, orchestrata e diretta da Ennio Morricone e co-diretta da Bruno Nicolai, e la voce inconfondibile di Joan Baez nella ballata “Here's to you” per Nicola and Bart.
La Resistenza al razzismo è un canto alla vita ! Chi esalta la morte, sua e del prossimo, non è un combattente per la libertà.
NES Noi Ebrei Socialisti
Per leggere Il Manifesto (clicca qui)
Per info scrivi a +39 371 349 8062 (WA) o gherush92@gmail.com
Data: 2025-01-07
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti
Commenti
Posta un commento