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RUBRICA LETTERA 22 La parola ai Lettori

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Manifesto pubblicitario LETTERA 22, 1954. Riceviamo da due compagne del NES di Venezia, e volentieri pubblichiamo, le seguenti lettere che commentano la manifestazione di ieri al Lido in occasione della Mostra del Cinema. Entrambe le testimonianze sottolineano il dramma e il dolore del tradimento dei compagni e degli amici di  una vita, e  rappresentano molto bene il clima di odio antisemita che stiamo vivendo e che si diffonde a macchia d'olio nei più diversi ambienti, politico, studentesco, accademico, della sanità, sportivo, della cultura, artistico, dello spettacolo,  delle organizzazione non governative e per i diritti umani e  della società civile.     NES Noi Ebrei Socialisti   °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Ho visto le foto del corteo del Lido. Ho visto con orrore sfilare persone che credevo sinceramente pacifiste e amiche insieme a gentaglia con cartelli neri che sembrano scritti direttamente da Hamas. Questa ondata di follia è governata a ...

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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   Nel mese della teshuvà, Yeshayahu Leibowitz sulla parashà di Shofetim con la sua critica profonda e coraggiosa ci mette in guardia dalle contraddizioni che esistono nella società contemporanea e nello stato di Israele in relazione all’osservanza della Torà e delle mitzvot. La sua esortazione a lottare per un cambiamento sostanziale suona quanto mai attuale. L’interessante commento di Yeshayahu Leibowitz, è tratto dal suo libro “Accepting the Yoke of Heaven: Commentary on the Weekly Torah Portion”, Urim Publications, 2022 (1° edizione 1990). Il libro è una raccolta di brevi saggi sulla lettura settimanale della Torah, basati sui discorsi radiofonici di 15 minuti che l'autore fu incaricato di tenere nel 1985/86 su Galei Zahal, la stazione radio dell'IDF in Israele. Buona lettura! NES Noi Ebrei Socialisti Gherush92 Comitato per Diritti Umani Yeshayahu Leibowitz un commento sulla parashà Shofetim La parashà di Shofetim è la continuazione diretta della parashà di Re'eh e co...

IL TRADIMENTO DELLE IMMAGINI

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   IL TRADIMENTO DELLE IMMAGINI René Magritte, Il tradimento delle immagini (Questa non è una pipa), 1928-29.  Come ci ha insegnato Walter Benjamin, l'arte può rappresentare un potente mezzo di emancipazione per le masse, essere lo strumento critico che favorisce il cambiamento sociale. Era ciò che il filosofo e critico letterario intendeva con l’espressione “politicizzazione dell'arte”. Tuttavia, l’arte favorisce anche “l'estetizzazione della politica”, ovvero quel processo per cui l’amministrazione della cosa pubblica si trasforma in uno spettacolo visivo e mediatico, dove l'attenzione si sposta dai contenuti sociali e politici all'immagine, alla scenografia, alle emozioni, privilegiando la forma al contenuto, la spettacolarizzazione alla sostanza. Conseguenze di questo processo sono un dibattito politico e una società disconnessi dalla realtà, collegati invece al gusto estetico, alla capacità di attrarre le emozioni del pubblico, spingere verso finti miti. In qu...

INTERVISTA AL NES DI RADIO VENETO UNO

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Evocare, proprio a Marzabotto, Gaza e la "strage degli innocenti", con riferimento ai bambini palestinesi ed ebrei morti nel conflitto in corso, come ha fatto il Cardinale di Bologna Matteo Zuppi il 14 agosto durante una veglia di preghiera che si è svolta nei ruderi della chiesa di santa Maria Assunta di Casaglia a Monte Sole, è una macroscopica operazione revisionista, che dà ossigeno all’antisemitismo.  Su questo tema,  a Radio Veneto Uno  una riflessione critica di Sabina Zenobi del NES Noi Ebrei Socialisti  ( cfr.  Quell'innocente del Cardinal Zuppi ).  Buon ascolto! NES Noi Ebrei Socialisti NES Noi Ebrei Socialisti Per leggere Il Manifesto ( clicca qui ) Seguici per restare informato Per info scrivi a  +39 371 349 8062  (WA) o  gherush92@gmail.com Data:  2025-08-21 Autore:  NES Noi Ebrei Socialisti

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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Questa lezione tratta di argomenti la cui importanza, dice Leibowitz, è comunitaria, sociale e persino politica, ai quali Noi Ebrei Socialisti dedichiamo particolare attenzione. La legislazione sociale della Torà si esprime in almeno tre fondamentali istituzioni: la decima per i poveri, la cancellazione dei debiti nell'anno della shemittà e la legge della tzedakà. A queste aggiungiamo le leggi dello Yovel, che prevedevano ogni cinquanta anni il ritorno al proprio possesso ereditario, la liberazione degli schiavi per debito e la remissione dei debiti, con l'obiettivo di ristabilire la giustizia e l’equilibrio sociale.  Le promesse dell’Eterno di un futuro benessere non sono come un oracolo, che rivela cosa accadrà in futuro, ma una richiesta a noi di emanciparci dalla povertà e dalle altre ingiustizie, osservando le mitzvot.  Leibowitz ci dice che la redenzione profetizzata non è stata realizzata con l'istituzione dello Stato di Israele.  L’interessante commento di Yeshaya...

QUELL’INNOCENTE DEL CARDINAL ZUPPI

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QUELL’INNOCENTE DEL CARDINAL ZUPPI Lo diciamo con chiarezza: la morte di un civile innocente è una ferita, ci interpella, non c’è vita che possa essere misurata in statistiche. Ma proprio per questo respingiamo con forza la mistificazione di chi, evocando Marzabotto e l’evangelica “strage degli innocenti”, accosterebbe Israele a Erode e a chi ordina stermini deliberati. Questa è una narrazione antisemita che trasforma la memoria in arma e distorce la storia in propaganda. Marzabotto appartiene alla memoria nazionale, è un simbolo della barbarie nazifascista. Assimilarlo oggi a Gaza non significa invocare la pace, ma confondere le vittime, cancellare le responsabilità, piegare il dolore a un messaggio che avvelena la convivenza. C'è in corso una macroscopica e vergognosa operazione revisionista. Il Cardinale di Bologna Matteo Zuppi il 14 agosto ha letto i nomi dei bambini assassinati da Hamas e i nomi dei bambini palestinesi morti durante la guerra provocata dalle stragi efferate de...

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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Come spiega Yeshayahu Leibowitz in questa lezione, nella prima parte dello Shemà tratta dalla parashà Vaetchannan, l'amore per l’Eterno è una richiesta assoluta e categorica che viene fatta all’uomo, senza promessa di ricompense o sanzioni. Invece, nella seconda parte dello Shemà, tratta da Ekev, amare e servire l’Eterno è una richiesta strumentale, legata alla promessa di ottenere o perdere qualcosa. Queste due richieste, che esprimono l’obbligo di amare e servire l’Eterno, sono differenti, persino opposte; la prima è incondizionata, la seconda condizionata; eppure sono inseparabili nell’ebraismo. Volendo, si può osservare anche che mentre la prima richiesta, incondizionata, di amare l’Eterno è espressa nella seconda persona singolare, riguarda il rapporto personale dell’uomo con l’Eterno “e amerai il Signore D-o tuo”; la seconda è espressa nella seconda persona plurale al condizionale “Se ascolterete i miei precetti che io vi prescrivo oggi, di amare l’Eterno, …. Io garantirò …” ...

INTERVISTA AL NES DI RADIO VENETO UNO

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La Sinistra si svegli!   La tradizionale visione manichea del conflitto in Medio Oriente tra oppressori e oppressi, tra colonialisti e “razzializzati”, che la propaganda filopalestinese da decenni diffonde,  si sta sfaldando, contraddetta da dichiarazioni e fatti. Emergono nel mondo arabo v isioni diverse, aperte agli scambi con Israele, orientate verso un futuro di convivenza e sviluppo; e s tupisce vedere come gran parte della Sinistra si faccia ancora manipolare dalla propaganda di Hamas e di altre organizzazioni terroriste, che sono reazionarie e perdenti, invece di sostenere chi, nel mondo ebraico, arabo palestinese, dell'Islam, ed occidentale, con diverse prospettive e sfumature, crede nella convivenza e nella pace fra i popoli.  Ne parla a Radio Veneto Uno Sabina Zenobi del NES Noi Ebrei Socialisti, che promuove la Trattativa Culturale con il mondo Islamico e chiede ancora una volta ad Hamas  di liberare gli ostaggi rapiti, deporre le armi e arrendersi ( ...

QUEL MOVIMENTO CHE ABBATTE LO STATUS QUO

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QUEL MOVIMENTO  CHE ABBATTE LO STATUS QUO Hamas, consegna subito i nostri fratelli ostaggi rapiti Mentre leader occidentali fanno a gara per riconoscere lo stato di Palestina come soluzione per un conflitto che da molti decenni contrappone Israele e gli arabi-palestinesi – in ritardo comunque rispetto al cardinale segretario di stato Vaticano Pietro Parolin che ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti: “noi lo abbiamo già riconosciuto. Come dite voi, è da mo’ che lo abbiamo riconosciuto” – il leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Marwan Abdel-Al chiarisce in un recente comunicato al giornale francese L’Humanité che la soluzione dei due Stati non esiste più: “La cosiddetta conferenza per la soluzione dei due Stati non è tanto un’iniziativa di pace quanto il riciclaggio di un’illusione politica che la realtà ha superato. La conferenza, per formato e tempistica, assomiglia a un funerale ufficiale per una soluzione che non esiste più se non nelle dichiarazion...