UNA RISPOSTA A MICHELE SERRA



Noi Ebrei Socialisti democratici messianici del Levitico, noi non siamo, no!, l’onore residuo di Israele, come immagina Michele Serra in “La fatica degli ebrei democratici” ne L’amaca di La Repubblica del 26 ottobre scorso. Noi siamo Israele, noi siamo popolo di Israele.

Mille volte e mille volte ancora abbiamo ripetuto, fino alla nausea, il significato di occhio per occhio dente per dente, un principio giuridico basilare anche del diritto civile e penale moderno. E a chi non vuol capire che non si tratta di vendetta, ma della regola fondamentale, aurea, del risarcimento del danno tramite una sanzione pecuniaria equivalente (e mai tramite una mutilazione fisica), non abbiamo che da dire: vada a studiare, si mondi da giudizi e pregiudizi cristiani!

Mille volte e mille volte ancora abbiamo spiegato i motivi di questa turpe e annosa guerra, che non abbiamo voluto e che non desideriamo. E che dobbiamo combattere strappando i nostri giovani alle famiglie e alla vita. Noi non vogliamo la guerra ma non ignoriamo di essere a rischio perenne di un attacco mortale.

Noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità. Noi combattiamo con i nostri soldati una guerra contro la distruzione degli ebrei, una guerra che non avremmo voluto combattere perché noi vogliamo convivere con popoli diversi, con arabi e palestinesi. Noi fummo e siamo in pace con la gran parte di loro, con chi fra loro cerca e vuole scambi paritari, culturali, economici, commerciali, sociali.

Noi non siamo né i buoni laici che alla Sinistra piacciono, né i cattivi religiosi che la Sinistra detesta e non comprende. Israele, dove molti cittadini che non sono ebrei liberamente vivono e votano, non è né laico né religioso, non è la punta di diamante dell’occidente reazionario, non è un modello di rappresaglia, di vendetta, di colonialismo o di apartheid.

Noi siamo il popolo che si è affrancato dalla schiavitù, che ha rimosso i legacci dell’antico servaggio, che ha conquistato la libertà e accettato la responsabilità della Legge. Noi siamo testimoni della giustizia, perseguiamo l'equità ambientale e sociale. Con noi da sempre sono il lavoratore, la vedova, il povero, lo straniero, il cieco, ciascuno con i propri doveri e diritti. Con noi sono gli animali che non dobbiamo affaticare nel lavoro, che riposano con noi. Con noi sono i popoli che vivono presso di noi, o a fianco a noi, e che ci rispettano, rispettano la nostra legge e il nostro legame ancestrale e inestinguibile con la Terra, e dei quali rispettiamo la diversità, la spiritualità, la legge. Accanto a questi popoli possiamo lottare anche per la loro libertà.

Noi siamo il popolo contro il quale sfacciatamente ricorre la menzogna, la calunnia, la diffamazione collettiva; l’antisemitismo, così diffuso e pervasivo da essere invisibile, ci colpisce da secoli senza sosta con il ferro, la penna, la parola.

Noi combatteremo ogni forma di ingiustizia e di idolatria: uccidere e voler morire per distruggerci è idolatria, non vi è alcuna altra ragione, certo non un pezzetto di terra, che possa spiegare tanta assiduità in un odio secolare. La nostra distruzione, la distruzione di Israele e del popolo ebraico, è una ossessione che occupa ogni spazio vitale, drammaticamente sottratto alla autodeterminazione di un popolo.
Ma noi siamo pronti a trattare e creare coalizioni stabili con chi dimostri quella stessa assiduità nella ricerca di una costruttiva alleanza.

Oltre questa crisi, che ci ha profondamente segnati, oltre l'attuale Governo, così duramente contestato, risorgerà il sentimento di un popolo socialista messianico. 
Noi conosciamo la dimensione etica dell’attesa che significa porre al centro di ogni idea e ogni progetto, l’aspirazione, la speranza e la tensione verso un completo umanesimo, una redenzione dei popoli; l’attesa per la venuta del Mashiach – un tempo illuminato e pacificatore del creato, un’epoca di piena giustizia e di pace – ci proietta verso un socialismo integrale, una equità ambientale e sociale che la Legge ci indica come meta per l’intera umanità, ciascun popolo con suoi tribunali e secondo la propria diversità. Da qui ha avuto origine la Sinistra, che ha smarrito le sue più profonde radici, da qui può rinascere.

Noi siamo il popolo che affida la propria umanità al Levitico, dove è scritto “Non vendicarti, e non serbar odio contro i figli del tuo popolo; ma ama pel tuo prossimo quel che ami per te. Sono io il Signore.” (19,18), e che contiene i fondamenti di una società equa. Al Levitico, dove è scritto: “E quando un forestiero faccia dimora con voi nel vostro paese, non dovete fargli sopruso. Il forestiero dimorante con voi dev’essere per voi uguale ad un vostro indigeno, ed amerai per lui quel che ami per te; poiché (anche voi) siete stati forestieri nella terra d’Egitto. Sono io, il Signore, Iddio vostro.” (19,33-34), noi consegniamo la nostra umanità.


NES Noi Ebrei Socialisti
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani


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Data: 2024-10-29
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti

Commenti

  1. Come sempre il vostro intervento è interessante e storicamente documentato. Vi leggo sempre volentieri!

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