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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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Noi Ebrei Socialisti proponiamo ai nostri Lettori questa lezione prima del digiuno del 9 di Av, che ci ricorda, ancora una volta che l'osservanza della Legge è garanzia di costruzione e benessere, ma che quando ignoriamo le nostre responsabilità  siamo a rischio, come ci ricorda anche il profeta Isaia.   Altre nazioni come Israele hanno ereditato una terra per risiedervi, sostituendosi ad altri popoli che vi abitavano. Pertanto "... se Israele è speciale, non lo è per aver conquistato la terra, o per averla ereditata o per aver preso il posto di altre nazioni, ma per i doveri che gli sono stati imposti in questa terra.”  Aggiungiamo, ciò che distingue un popolo da un altro sono le sue proprie leggi, che governano diversità culturale e ambientale. I popoli "tradizionali" e i loro territori sono l'espressione di quelle regole e, se se non vengono applicate, tutto degrada.       L’interessante commento di Yeshayahu Leibowitz alla parashà di Devarim,...

DIASPORE IN TRATTATIVA, UN’UTOPIA?

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DIASPORE IN TRATTATIVA, UN'UTOPIA? Per un Patto di Vigilanza  Noi Ebrei Socialisti   siamo  angosciati per la guerra a Gaza che continua a provocare morte e distruzione, con la  perdita della vita degli ostaggi tuttora nelle mani di Hamas, di tanti civili palestinesi e   di soldati israeliani.  Noi Ebrei Socialisti, con un richiamo alla responsabilità, in vitiamo la Diaspora Ebraica e la Diaspora Arabo Palestinese, e quanti dal mondo dell'Islam vogliano unirsi a noi in un Comunicato congiunto per stringere un Patto di Vigilanza per la convivenza , come quello che strinsero Labano e Giacobbe,  ciascuno secondo la propria legge e tradizione:   “Ora vieni e io e te stringiamo un patto, e possa il Signore essere testimone tra me e te”. Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele. Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”; essi presero delle pietre, ne fecero un cumulo e poi mangiarono là, sul cumulo. Labano lo chiamò [...

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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  "...Non c'è nulla di più pericoloso che mascherare la contaminazione con l'abito della santità. La Terra in sé non possiede alcuna qualità intrinseca che santifichi tutto ciò che vi si fa, ma solo ciò che vi si fa ha il potenziale di conferire sacralità alla Terra".  Da una riflessione sulla parashà di Masè e sulla Haftarà di Geremia,  Yeshayahu  Leibowitz muove una coraggiosa critica: la terra, in nome della quale alcuni compiono azioni scellerate, non è sacra di per sé, ma solo se gestita secondo le mitzvot.  Il NES condivide questa lettura critica che richiama alle responsabilità verso la Legge Ebraica contro fanatismi e derive nazionaliste.    L’interessante commento di Yeshayahu Leibowitz alla parashà di Mattot-Masè, è tratto dal suo libro “Accepting the Yoke of Heaven: Commentary on the Weekly Torah Portion”, Urim Publications, 2022 (1° edizione 1990). Il libro è una raccolta di brevi saggi sulla lettura settimanale della Torah, basati sui disc...

ARGINIAMO ISLAMOFOBIA E RAZZISMO

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ARGINIAMO ISLAMOFOBIA E RAZZISMO una deriva pericolosa Il conflitto fra arabi ed ebrei in medioriente dura da decenni e non trova soluzione. Già nei primi anni del secolo scorso lo scopo dichiarato degli ebrei era l’autoemancipazione e la riedificazione dello Stato di Israele, mentre la determinazione della popolazione araba che faceva parte dell’impero ottomano, poi popolazione arabo-palestinese durante gli anni del Mandato Britannico sulla Palestina, era contrastare la formazione di uno stato ebraico e, più tardi, distruggere lo Stato di Israele. Proclamato lo Stato d’Israele nel 1948 sulla base del Piano di Spartizione dell’ONU, gli stati arabi circostanti - Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq, Libano ed altri volontari arabi - che avevano rifiutato quel Piano, lo attaccarono all’improvviso. A seguito di quel conflitto, nel corso degli anni, mentre una parte della popolazione araba fuggiva dalla zona di guerra, Israele accoglieva gli ebrei cacciati dai paesi arabi e integrava la pop...

UN COMMENTO SULLA PARASHA' DELLA SETTIMANA

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Proponiamo l’interessante commento di Yeshayahu Leibowitz alla parashà di Pinchas, tratto dal suo libro “Accepting the Yoke of Heaven: Commentary on the Weekly Torah Portion”, Urim Publications, 2022 (1° edizione 1990). Il libro è una raccolta di brevi saggi sulla lettura settimanale della Torah, basati sui discorsi radiofonici di 15 minuti che l'autore fu incaricato di tenere nel 1985/86 su Galei Zahal, la stazione radio dell'IDF in Israele. Da una riflessione su Pinchas e sul profeta Elia, entrambi uomini di pace, ha origine il commento di Leibowitz a proposito di chi, senza averne le qualità umane né le caratteristiche etiche, si mostra zelante al punto da arrogarsi il diritto di parlare e agire in nome e per conto di D-o, con conseguenze nefaste e purtroppo molto attuali. Buona lettura! NES Noi Ebrei Socialisti Yeshayahu Leibowitz un commento sulla parashà di Pinchas L'inizio della parashà di Pinchas è una diretta continuazione della fine della parashà precedente, Bala...

UNA VISIONE SOCIALISTA EBRAICA

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  FERMARE LE DISEGUAGLIANZE SOCIALI Una visione Socialista Ebraica La società di oggi, alleggerita nei modelli di scelta in termini cognitivi dalla presenza ormai consolidata dell’intelligenza artificiale, efficace strumento di un mercato capitalistico che intende fare dell’ispirazione al consumo la sola felicità raggiungibile, nonché evidente sistema di controllo, ha avviato progressivamente un processo di disgregazione sociale basato sull’instaurazione del potere delle diseguaglianze. Se intorno al 2015 i modelli economici di Porter e Kramer di shared value sembravano disegnare sapientemente una risposta possibile per evitare che il capitalismo proliferasse sulle spalle delle masse, oggi invece sembra non esserci più una risposta politico economica al capitalismo, spudoratamente emerso nei suoi tratti peggiori. Ma, andando a Martin Buber, celebre filosofo ebreo socialista, troviamo una sua definizione di ebraismo molto interessante basata su tre principali concetti: unità , azio...

ADESSO! La voce di chi non può aspettare

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Auguriamo successo a questa iniziativa NES Noi Ebrei Socialisti I nostri compagni della FGS sono coinvolti da alcuni mesi in un progetto molto ambizioso, costruire un movimento che faccia ripartire l'ascensore sociale. I giovani chiedono stipendi giusti, non poche centinaia di euro per stage interminabili in aziende che sfruttano il lavoro giovanile, opportunità concrete per vivere in modo dignitoso la propria vita, che permetta loro di affittare o comprare una casa a prezzi ragionevoli e avere così fiducia nel futuro. Sottolineano in particolare tre emergenze: lavoro, democrazia, libertà. Bisogna riportare gli stipendi italiani a livello dei paesi europei più avanzati, ad esempio attraverso la detassazione degli aumenti derivanti dalla contrattazione aziendale, territoriale e dei supermini. Diversamente i giovani preferiranno cercare lavoro all'estero con gravi perdite, ad esempio, per il nostro sistema sanitario e per il campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica....

LA TRATTATIVA OLTRE LE FALSE ILLUSIONI E LA PROPAGANDA

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LA TRATTATIVA OLTRE LE FALSE ILLUSIONI  E LA PROPAGANDA "amate la verità e la pace" (Zaccaria 8,19) L’idea che sia in atto un “genocidio” nei confronti dei palestinesi è riesplosa dopo il 7 ottobre 2023; diffusa dalla propaganda di Hamas, ha trovato terreno fertile nelle sinistre terzomondiste che hanno fatto dei palestinesi i nuovi poveri sfruttati dall’Occidente, “colonizzati” ed espropriati della loro terra. Queste false accuse di colonialismo e di genocidio non sono nuove. L’accusa di “colonialismo” risale alla metà del secolo scorso, ai tempi della svolta dell’Unione Sovietica. Era ancora fresco il ricordo dell’adesione delle autorità arabe di Palestina alla Germania di Hitler, quando l’URSS sostenne il Piano di spartizione proposto dall’ONU nel 1947 e la nascita dello Stato Israele nel 1948; ma più tardi, durante la guerra fredda, con l’allineamento di Israele dalla parte dell’America, l’Unione Sovietica appoggiò i Paesi arabi, soprattutto nella crisi di Suez del 1956,...