DIASPORE IN TRATTATIVA, UN’UTOPIA?
DIASPORE IN TRATTATIVA, UN'UTOPIA?
Per un Patto di Vigilanza
Noi Ebrei Socialisti siamo angosciati per la guerra a Gaza che continua a provocare morte e distruzione, con la perdita della vita degli ostaggi tuttora nelle mani di Hamas, di tanti civili palestinesi e di soldati israeliani.
Noi Ebrei Socialisti, con un richiamo alla responsabilità, invitiamo la Diaspora Ebraica e la Diaspora Arabo Palestinese, e quanti dal mondo dell'Islam vogliano unirsi a noi in un Comunicato congiunto per stringere un Patto di Vigilanza per la convivenza, come quello che strinsero Labano e Giacobbe, ciascuno secondo la propria legge e tradizione:
“Ora vieni e io e te stringiamo un patto, e possa il Signore essere testimone tra me e te”. Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele. Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”; essi presero delle pietre, ne fecero un cumulo e poi mangiarono là, sul cumulo. Labano lo chiamò [in aramaico] Yegàr Saadutà – cumulo della testimonianza, ma Giacobbe lo chiamò [in ebraico] Galèd. Labano disse: “Questo cumulo oggi è testimone tra me e te”; ed è per questo motivo che lo chiamò con il nome Galèd e Mitzpà – vigilanza. … Labano disse a Giacobbe: “Ecco, questo cumulo di pietre è testimone e la stele è anch’essa testimone che io non attraverserò questo cumulo e questa stele verso di te e che tu non passerai oltre questo mucchio e questa stele verso di me per fare il male. Possa il Signore di Abramo e le divinità di Nakhòr, essere giudici tra noi come pure le divinità dei loro padri”. Giacobbe giurò su Colui che suo padre Isacco temeva. (Bereshit 31,44-53)
Le Diaspore Ebraica e Arabo Palestinese, giacché non sono direttamente coinvolte nella guerra in corso, possono entrare in gioco come parte attiva di una Trattativa che, senza chiedere o attendere riconoscimenti ufficiali, sia fondata su concretezza, riconoscimento della diversità, responsabilità, operatività e una visione del futuro.
La Diaspora Ebraica, che sopporta in Occidente il peso dell’antisemitismo, e la paura per le sorti di Israele, è confinata e quasi ridotta al silenzio, al punto da essere assimilata alla difesa acritica del governo dello Stato di Israele, perfino delle sue derive autoritarie (cfr. l'articolo Arginiamo islamofobia e razzismo).
Con la sua secolare storia di resistenza e impegno civile, la Diaspora Ebraica ha sempre prodotto pensiero critico all’avanguardia, esperienze di solidarietà, istituzioni educative e culturali, e potrebbe ancora oggi contribuire alla Trattativa Culturale, che il NES teorizza, con una possente tradizione fondata su doveri e diritti, sulla lotta per l’emancipazione e la libertà, sulla responsabilità della Legge, sul riconoscimento della diversità culturale e contro il razzismo.
Nella Diaspora Arabo Palestinese (e nell’Islam) esiste chi sostiene apertamente la propaganda antisemita e antisionista, appoggia l’obiettivo dichiarato di distruggere Israele, e se ne fa portavoce nelle pubbliche piazze; ma esiste anche una parte, forse numericamente rilevante, che resta nell’ombra, ridotta a un pericoloso silenzio, acritico e passivo, ripiegata e allineata alle posizioni più intransigenti. Eppure gli arabi palestinesi (e gli osservanti dell’Islam) che vivono, agiscono, partecipano in modo costruttivo alla vita sociale, politica e culturale in molti Paesi occidentali, se smettessero di essere passivi portavoce del terrorismo di Hamas, potrebbero contribuire a creare le basi per un Patto di convivenza in Medioriente.
Noi Ebrei Socialisti auspichiamo che proprio dalla Diaspora Arabo Palestinese (e dall’Islam), si alzi finalmente una voce forte e possente che condanni l’idea che Israele debba essere distrutto e che la diaspora sia un avamposto della guerra di conquista, militare e culturale; una voce che condanni l'antisemitismo, che è la matrice del razzismo in Occidente e la ragione principale del conflitto in Medioriente.
Noi Ebrei Socialisti auspichiamo che le Diaspore, Ebraica e Arabo Palestinese (e dall’Islam), facciano insieme ciò che governi e diplomazie non fanno: condannino congiuntamente antisemitismo antisionismo e islamofobia, riconoscendo il razzismo essere una "malerba", radicata nella tradizione dell’Occidente cristiano. Il Gherush, la cacciata degli ebrei e dei musulmani dalla Cattolicissima Spagna nel 1492, ne rappresenta un momento tragico che diede inizio alla conquista dell’America e allo sterminio dei popoli indigeni, alla diffusione del razzismo e della schiavitù di massa in Africa.
Tutto ciò sembra un’utopia? Nella natura dell’Ebraismo e del Socialismo, in cui noi ci riconosciamo, c’è proprio l’utopia da cui hanno avuto origine le nazioni. Era un’utopia un tempo liberare un popolo dalla schiavitù in Egitto, emanciparlo con la Legge e condurlo attraverso il deserto nella Terra di Israele. E' un'utopia oggi liberare le nazioni dall'antisemitismo e dal razzismo.
Da questa dichiarazione di condanna unanime del razzismo nascerà una legittimazione reciproca, e un’alleanza per un riconoscimento incrociato di identità ferite, capace di produrre enzimi di pacificazione e un linguaggio politico diverso. Si tratta di guardare Ebraismo e Islam nella loro complessità, di riconoscere la diversità culturale come base per un confronto serrato. In un contesto mediorientale segnato da contrapposizioni laceranti, questo gesto comune contro il razzismo (che ne individui le ragioni culturali profonde) può aprire una strada verso il riconoscimento reciproco e la riduzione del conflitto.
A queste condizioni, il Tavolo di Trattativa Culturale Permanente (per la Pace), proposto dal NES Noi Ebrei Socialisti, è il luogo culturale e politico dove è possibile ricostruire le verità, ridistribuire le responsabilità del conflitto, denunciare chi fomenta odio, restituire voce a chi crede in un Patto di Vigilanza per la convivenza nella giustizia.
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani
NES Noi Ebrei Socialisti
Per leggere Il Manifesto (clicca qui)
Per info scrivi a +39 371 349 8062 (WA) o gherush92@gmail.com
Data: 2025-07-28
Autore: NES Noi Ebrei Socialisti
Commenti
Posta un commento